Quanto buio è il cielo di Vittorio Veneto?

Da pochi giorni torna attivo il sito CORDILIT Coodinamento (ITaliano) per la Raccolta Dati sull’Inquinamento Luminoso, che permette il monitoraggio dell’IL mediante la raccolta di dati tramite dei rilevatori, detti SQM – Sky Quality Meter, in grado di misurare la brillanza del fondo cielo durante tutto l’arco della nottata.

Da tempo il sito era in ristrutturazione ed ora torna attivo all’interno della piattaforma http://attivarti.org/v2/benvenuti/ all’interno della quale, nella sezione CORDILIT,  http://attivarti.org/v2/cordilit/grafico-notte-per-notte/  si possono visualizzare i dati delle centraline SQM sparse sul territorio italiano; tra queste anche quella dell’osservatorio astronomico di Piadera che, notte dopo notte, esegue misure della qualità del cielo ad intervalli di 5 minuti l’una dall’altra.

In queste nottate di cieli sereni un primo confronto con le letture effettuate nello stesso periodo , ma negli anni 2013 e 2014, mostrerebbe un miglioramento della qualità del cielo, in altre parole un cielo leggermente più buio nel 2015 rispetto ai due anni precedenti.  Solo un confronto e analisi dei dati basata su un campione cospicuo di misure permettarà di dare un giudizio più corretto della effettiva situazione.

Alla stessa conclusione era giunto anche l’astronomo Dott. Andrea Botteon in un più ampio articolo rintracciabile nel nostro sito all’indirizzo24ottobe2015 http://www.astrofili-vittorioveneto.it/wp-content/uploads/2013/08/articolo.pdf .

Sicuramente responsabili di questo “miglioramento” sono almeno due fattori: lo spegnimento di qualche impianto di illuminazione durante la notte con lo scopo di risparmiare un inutile spreco di energia elettrica, da parte di qualche comune veneto, ma soprattutto il processo di adeguamento degli impianti di pubblica illuminazione alle leggi regionali che impongono il drastico taglio delle emissione luminose oltre l’orizzonte, processo che è iniziato anche nella nostra città e che durerà per anni, viste le esigue risorse economiche a disposizione dei comuni.

Sarà interessante vedere come evolverà il fenomeno nei prossimi anni anche alla luce dell’uso delle lampade a led in sostituzione di quelle tradizionali al sodio.  Infatti la quasi totalità delle sostituzioni di apparecchi avviene togliendo il sodio e mettendo la luce bianca a LED, con la convinzione che il LED sia economicamente più vantaggioso (cosa che è quantomeno discutibile).

Ma a parità di luminanza, i nuovi apparecchi a LED provocano un inquinamento nella banda scotopica (cioè alle basse luminosità) molto superiore.    Questo aumento è in qualche modo nascosto dalla semplice magnitudine rilevata dagli SQM e servirebbe monitorare la qualità del cielo in diverse bande. In definitiva le rilevazioni dei prossimi 4-5 anni saranno decisive per dire quale sarà la tendenza del fenomeno I.L.