La cintura ai confini della Galassia: Mintaka

La Cintura di Orione
La Cintura di Orione

I freddi cieli autunnali riportano ai nostri sguardi alcune tra le costellazioni più belle in assoluto, come il Toro e Orione; si può infatti ammirare, nel periodo invernale, anche nelle prime ore della sera e nei cieli di sud-est, proprio quest’ultima. Se il celebre asterismo centrale di Orione è noto in Occidente con il nome convenzionale di «cintura», si tratterebbe di un notevole indumento i cui estremi lembi si perdono nella profondità della nostra Galassia. Stiamo parlando della distanza che ci separa da δ Orionis, nome scientifico della stella nota con l’antico nome arabo Mintaka (ovvero, per l’appunto, cintura), in realtà un sistema stellare multiplo di almeno sei stelle del quale, ad occhio nudo, si riesce a scorgere soltanto la principale sul limitare destro della cintura, posta ad una apparente grande distanza tra Bellatrix (in alto) e Rigel (in basso).

Mintaka, una gigante blu come la maggior parte delle stelle della costellazione, costituisce a sua volta un sistema doppio composto da una stella analoga, rifulgente alla bellezza di circa 1200 anni-luce dal nostro pianeta: si rivela così una delle stelle più lontane della costellazione assieme ad Alnilam, alla quale appare molto vicina nonostante siano separate da ben duecento anni-luce.  

La massa di questo sistema doppio, denominato δ Orionis Aa, equivale a venti masse solari, con un diametro variabile che può raggiungere la notevole estensione di circa diciotto volte quello del nostro Sole (il cui diametro misura a sua volta più di un milione di chilometri). Anche la temperatura superficiale di Mintaka raggiunge cifre non indifferenti: le due componenti di δ Orionis rientrano rispettivamente nella categoria spettrale O e B, ovvero le stelle più calde in assoluto, caratteristiche anche per una forte emissione di vento stellare.

Come molte altre stelle appariscenti e affascinanti, la cui osservazione ha accompagnato l’umanità per millenni e millenni, anche Mintaka ricorre nei racconti mitologici di numerose tradizioni, dalla Cina antica al Messico precolombiano, fino alla Scandinavia vichinga.

Jari Padoan